[M07] Cronache Imperiali

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HeLLiNo
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[M07] Cronache Imperiali

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CRONACHE DELL’IMPERATRICE SATO I
DATA ASTRALE: SCONOSCIUTA


Al comando della I.S.S. Empress, la nuova nave ammiraglia dell’Impero Terrestre, mi accingevo a condurre in battaglia la più grande e potente flotta che la Terra avesse mai avuto.

Il nostro schieramento era partito tre giorni or sono dal sistema P Eridani alla volta di Sirius ove, secondo i rapporti delle nostre spie, l’Alleanza stava cercando di radunare le sue patetiche forze con l’intenzione di sferrare un attacco disperato contro il nostro pianeta madre.

Questa volta saremmo stati in grado di dare il colpo di grazia alla feccia xeno che ha osato ribellarsi all’Impero; tutto era stato pianificato nei minimi dettagli, dalla formazione da seguire, alle tempistiche esatte del nostro ingresso nel sistema, nonché alle coordinate di arrivo specifiche per ciascuna ala.

Una volta usciti dalla curvatura è apparso evidente sin da subito che le informazioni in nostro possesso erano corrette e che la nostra sortita aveva colto il nemico di sorpresa: avevamo la vittoria in pugno.

Ciò che non avevamo avuto modo di prevedere è stata la violentissima eruzione solare che ha investito la Empress, mandando completamente in avaria i suoi sensori.

Problematica che avrebbe dovuto risolversi facilmente, poiché il Comandante Charles Tucker III, spronato da una mia personale minaccia di morte, ha reinizializzato alacremente il sistema di alimentazione, riparando il guasto in un tempo record.

Tuttavia, una volta ripristinate l’operatività dei sensori e la visuale sullo schermo, lo scenario che ci si era palesato era mutato drasticamente: di Sirius non v’era più alcuna traccia, bensì ci trovavamo nello spazio profondo al di fuori di qualsiasi sistema stellare.

A babordo abbiamo rilevato una ignota stazione spaziale con due vascelli presumibilmente orioniani attraccati ad essa, mentre a tribordo una nave in posizione stazionaria, con gli scudi abbassati, che ci stava scansionando: la U.S.S. Prometeo.

Forse il destino aveva voluto farmi un altro regalo, d’altronde è risaputo che la fortuna arride gli audaci.

Senza pensarci due volte ho ordinato al Tenente-Comandante Braddock di far fuoco sul generatore degli scudi prima che la Prometeo potesse riattivarli e successivamente di prendere di mira le gondole di curvatura.

Purtroppo i nostri siluri fotonici sono stati neutralizzati dalle contromisure della nave federale, che ha contrattaccato con dei colpi di phaser per indebolire le nostre difese, lanciando inoltre in rapida successione tre siluri fotonici.

I nostri scudi deflettori avrebbero retto i colpi di phaser e forse anche gli impatti di uno o due siluri fotonici. Con tre, molto probabilmente, non ci sarebbe stato scampo.

Eppure, il loro bersaglio non eravamo noi, ma la stazione spaziale che ora si trovava alle nostre spalle.

La deflagrazione che ne è scaturita ha completamente annichilito l’avamposto, dando origine a un’inspiegabile distorsione subspaziale che ha inghiottito la I.S.S. Empress.

Attorno a noi ogni riferimento era svanito e nessuna stella risultava più visibile. Tutto ciò che i nostri sensori potevano rilevare era uno spazio fluido di colore verdognolo composto da bio-materia nel quale ci siamo ritrovati completamente immersi.

Unica eccezione: la traccia di curvatura della U.S.S. Prometeo, la nostra àncora di salvezza.

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