Diario di bordo - Atto II

Benvenuti nel Terzo Orizzonte
Rispondi
Avatar utente
Effimero86
Messaggi: 15
Iscritto il: 25 mag 2017, 11:41

Diario di bordo - Atto II

Messaggio da Effimero86 »

La veglia della Martire

Immagine

Atto 1 - I Misticidi

L'equipaggio è sulla propria nave, la Shamash, ormeggiata sulla stazione Coriolis. Nadya deve incontrare il suo caro amico Noor nella sala da tè Madame Shari, gli altri la accompagnano per bere qualcosa. Inspiegabilmente Noor non si presenta, al suo posto irrompe nella sala una ragazza, che gli chiede aiuto, è inseguita dalle guardie di Coriolis. L'equipaggio distraendo le guardie riesce a far scappare la ragazza, mentre il capitano capisce che queste in realtà non sono guardie, hanno armi diverse, le vere guardie arrivano poco dopo per riportare l'ordine.
La ragazza si chiama Althea, è una giovane studentessa "malata" di quello che viene definito il male mistico. Anche il suo amico Noor è afflitto dalla stessa malattia, per questo erano in contatto, per aiutarsi a vicenda. Althea doveva incontrare Noor ed un altra persona, un certo Aram Jaffa, ma invece di loro ha trovato un gruppo di guardie, è da allora che le stanno alle costole.
L'equipaggio la porta sulla Shamash con l'intenzione di partire con la nave, ma lo slot che gli viene assegnato per la partenza è da lì a sei ore. Si rendono conto che il nascondiglio è troppo ovvio e lasciano la nave, ma vengono coinvolti in uno scontro a fuoco nei docks, dal quale escono vittoriosi, ma Althea decide di proseguire di proseguire da sola.

L'equipaggio si dirige all'appartamento di Noor in cerca di indizi, mentre le finte guardie continuano a comparire per tutta la stazione. Un biglietto li conduce al Sanatorio Samaritano, una struttura dell'Ordine dei Paria che cura tutti coloro che lo richiedono, anche dal male mistico. L'equipaggio chiede ai medici dell'Ordine di poter visitare la struttura ma non gli viene permesso di andare oltre il salone d'ingresso.
Vagando per le strade in direzione della loro nave, incontrano un corteo di protesta contro i mistici, quando all'improvviso dagli schermi del notiziario viene data una notizia straordinaria: l'Emissario che si presentava come l'incarnazione dell'Icona del Messaggero è scomparso.

Atto 2 - Alto Rischio

Poco dopo il loro rientro alla nave si presenta un cortigiano con un invito da parte della Giudice Nigelia Kurahan, l'equipaggio è invitato a una cena presso il lussuosissimo Ristorante da Alkamaar nella guglia, la parte più altolocata di tutta la stazione. La Giudice, nonostante sia relativamente giovane, ha origini nell'Egemonia Zenithiana ed è un pezzo grosso del Consorzio.
La sera si presentano presso il ristorante indicato dove la Giudice li aspetta insieme a un cortigiano e a un Giustiziere, una certa Akouba Kosha; la Giudice pare informata di ogni azione che hanno compiuto da quando si sono messi alla ricerca dei mistici scomparsi. Positivamente impressionata, gli offre l'incarico di condurre delle indagini per suo conto: sospetta che vi sia un collegamento tra i disordini che imperversano nelle strade, gli omici dei mistici, la scomparsa di persone anche non mistiche e l'evento che più di tutti ha sconvolto la stazione, ovvero la scomparsa dell'Emissario. Fornisce al gruppo il suo contatto personale da usare solo nei casi di emergenza, per ogni altra questione dovranno fare riferimento al Giustiziere Akouba Kosha, che gli garantirà anche l'ingresso alla residenza dell'Emissario.

Il giorno seguente Kosha accompagna l'equipaggio alla residenza dell'Emissario. Il soggiorno presenta evidenti segni di lotta: proiettili nei muri, oggetti ribaltati, sangue sparso, ma non sono stati trovati dei corpi, l'impianto di sorveglianza era disattivato al momento del rapimento. Gli ultimi fotogrammi registrati dalle telecamere di sorveglianza riprendono l'immagine dell'Ambasciatore dell'Egemonia Zenithiana, tale Johar Quassar.
Riuscite a ottenere un appuntamento con l'ambasciatore per il giorno seguente, per sentire la sua versione dei fatti. L'incontro risulta cordiale ma con le vostre domande riuscite a mettere in difficoltà l'ambasciatore fino a fargli confessare di essere stato minacciato e costretto a togliere la corrente alla residenza dell'emissario, sembra spaventato nel dirvelo, tanto da chiedervi di non ripeterlo a nessuno.

Non avendo altri indizi alcuni di voi si dirigono di nuovo all'appartamento di Noor per una nuova ispezione, mentre il capitano ignorando la richiesta dell'ambasciatore comunica quanto scoperto alla Giudice Kurahan che sembra molto soddisfatta di apprendere quanto avete scoperto.
La visita all'appartamento di Noor non porta a nulla, proseguite per una seconda visita al sanatorio. Vi si presenta una scena simile a quella della prima visita, ma tra i rifiuti nel concedervi una visita della struttura, uno dei samaritani vi passa di nascosto un comunicatore. Si tratta di Fratello Ramas, sa che per il sanatorio passano dei mistici che poi scompaiono e nonostante la sua fede nell'Ordine non riesce più a tacere sulla questione. Vi dà appuntamento quella notte stessa in un parco per consegnarvi altre informazioni, ma anche altri vi stavano aspettando. Lo scontro a fuoco è violento e Fratello Ramas resta ucciso, ma riuscite a portare via il suo tabula che contiene alcune informazioni utili: c'è un gruppo clandestino che rapisce o uccide i mistici per tutta la stazione, probabilente riconducibile all'Ordine dei Paria; hanno una base situata nei livelli inferiori della stazione, da cui si può accedere passando per il sanatorio; Fratello Ramas si è premunito di fornirvi una mappa con indicato l'ingresso.

Atto 3 - L'Abisso

Con l'aiuto di un paio di mazzette l'equipaggio riesce a raggiungere l'ingresso del tunnel passando per il sanatorio ed in seguito all'antro superiore. La discesa nelle viscere della vecchia stazione è lunga, tra Guardie che fanno "pulizia" dei poveracci che vivono lì e ascensori che quasi vi fanno ammazzare, arrivate a un accampamento più popolato con una parvenza di governo; questo viene indicato nella vostra mappa come il "dominio dei miserabili", ma i locali lo definiscono "la terza sfera". L'equipaggio viene invitato a lasciare le armi e ad entrare, a capo di questo villaggio c'è la regina Elmeda, una donna di origini chiaramente altolocate accompagnata da un enorme cobra bionico che le fà da guardia del corpo. La regina offre un patto: se l'aiuteranno ad eliminare una rivale, li aiuterà a trovare una strada attraverso i piani inferiori, fino alla base che stanno cercando. L'equipaggio accetta e si dirige al mercato degli skavara, un piccolo hangar zeppo di tende, popolato prevalentemente da skavara; qui trovano la rivale della regina e dopo un conflitto a fuoco riescono ad avere la meglio. La regina fornisce una guida e tutte le informazioni per discendere nel dedalo di cunicoli che compone la parte bassa della stazione, qui devono affrontare anche un'enorme bestia che gli impedisce il passaggio ma riescono ad avere la meglio.

L'equipaggio infine raggiunge la base delle finte guardie che stavano cercando e dopo un violento scontro a fuoco può ispezionare l'hangar, sfortunatamente l'Emissario non è qui...
Rispondi

Torna a “Coriolis”